E ancora non c'è posto per loro


immagine (di Maria Teresa Ratti - Combonifem) Dicembre. Il mese che tanto può, e non solo sui bambini. Chi di noi ha frequentato l’oratorio si ricorderà che “dicembre” significava in primo luogo una lista – più o meno lunga – di “fioretti” che dovevamo compiere per meglio disporci alle festività natalizie. E chi più aveva fantasia, più si sbizzarriva per arrivare alla vigilia del gran giorno con un elenco tale di “opere buone” compiute che, oltre ad assicurarti quei regali per tutto l’anno sospirati, ti faceva sentire bene e felice nel cuore. Ed eccoci qui, più o meno cresciuti, a riflettere su come celebreremo il Natale del Signore in questo dicembre 2009. I venti che tirano non sono dei migliori, e non solo per colpa dell’attuale crisi mondiale. Com’è possibile che nel tempo della postmodernità ogni sei minuti un bambino muoia di fame? Un triste record davvero. Certo, fintantoché la tragedia tocca sempre “qualcun altro”, può anche essere difficile mettersi nei “suoi” panni.

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inserito il 11 dicembre 2009 (455)
- Gruppo Missionario