Le indicazioni del Vescovo Pierantonio in prossimità della Festa del Natale

Siamo tutti consapevoli che quest’anno vivremo un Natale molto diverso dal solito
11-12-2020

Carissimi,
in prossimità della Festa del Natale Vi scrivo per darVi alcune indicazioni circa le celebrazioni delle festività natalizie. Siamo tutti consapevoli che quest’anno vivremo un Natale molto diverso dal solito, ma forse proprio per questo più vero e autentico. Le restrizioni a cui l’epidemia ci costringe, talvolta molto dolorose (penso per molti, soprattutto anziani, l’impossibilità di incontrare i propri cari) ci spingono a cercare nella preghiera e nell’ascolto della Parola di Dio un po’ di consolazione e di speranza. Con i mezzi che abbiamo a disposizione cerchiamo di sostenere la fede e la preghiera della nostra gente.
La situazione dell’epidemia è molto grave: non ci sono segni significativi della diminuzione del contagio, che rimane anche nella nostra Provincia molto alto. Per questo dobbiamo sentirci tutti impegnati a rispettare le misure stabilite dall’autorità civile, anche quando possono crearci qualche problema. Ne va della salute di tutti, in modo particolare di quella dei più deboli e fragili.
Anch’io questa mattina sono risultato positivo al covid-19 e dovrò osservare un periodo di isolamento. Per fortuna al momento i sintomi sono molto lievi. Spero di poterne uscire in tempo per le celebrazioni di Natale.
Passo in rassegna di seguito alcuni aspetti particolari, che ho condiviso con i vicari foranei nella videoconferenza di ieri pomeriggio:

1. Celebrazioni della Vigilia e del giorno di Natale
Quest’anno le disposizioni in vigore ci costringeranno a modificare le consuetudini delle nostre comunità soprattutto per quanto riguarda la Messa della notte di Natale. Considerando il coprifuoco in vigore dalle 22 sarà necessario celebrarla in un orario che permetta ai fedeli di rincasare per quell’ora.
Visto il numero limitato di posti a disposizione nelle chiese sarà opportuno, dove possibile, celebrare nel pomeriggio-prima serata la Messa Vespertina della Vigilia di Natale.
Al momento non sappiamo se vi saranno delle deroghe alla norma per cui il 25,26 dicembre e 1 gennaio non è consentito uscire dal proprio comune neppure per i fedeli la cui chiesa parrocchiale è nel territorio di un comune diverso. La Prefettura, comunque mi ha precisato che per organisti, direttori di coro e altri operatori liturgici è possibile spostarsi da un altro comune munendosi di autocertificazione e di una dichiarazione del parroco che attesta la necessità di spostarsi per motivi di servizio. Lo stesso ovviamente vale per i presbiteri che si spostano per la celebrazione delle sante messe.
Per scaglionare le presenze dei fedeli si potrebbe invitare qualche categoria di persone a partecipare all’eucaristia nei giorni dell’Ottava di Natale: ad es. prevedendo per i ragazzi una celebrazione il 28 dicembre, giorno dei Santi Innocenti.
Si curi l’accoglienza in chiesa con la presenza di volontari, che assicurino il rispetto delle disposizioni anticovid e cerchino di prevenire assembramenti. Potrebbe essere utile chiedere alla protezione civile di curare la sorveglianza fuori della chiesa.
Si avvertano le comunità che in caso di positività o di isolamento precauzionale dei sacerdoti, non è garantita la sostituzione: in tal caso si cercherà di offrire almeno una liturgia della Parola. Si valuti, in base alla situazione della comunità se è opportuno anche che venga distribuita l’eucaristia da un ministro straordinario. In una situazione di emergenza anche questo è un modo per santificare la festa. E’ utile individuare qualche persona (catechista, animatore liturgico) a cui fare riferimento nella malaugurata eventualità che non vi siano preti disponibili.

2. Sacramento della Penitenza
Ci troviamo in grandissima difficoltà a provvedere alle confessioni in preparazione al Natale: oltre alla paura del contagio che tiene lontani molti fedeli da questo sacramento, in molte chiese mancano sia gli spazi fisici adeguati sia la disponibilità oggettiva dei confessori. Alcune comunità religiose a causa del covid sono chiuse e a stento potranno riaprire prima di Natale. In questa situazione, vista l’impossibilità in molte parrocchie della Diocesi di provvedere alla confessione individuale di tutti i fedeli che lo chiedono per evitare che venga meno ogni segno della mediazione sacramentale della Chiesa nell’ambito penitenziale, ritengo opportuno che anche nella nostra Diocesi per il periodo che va dal 16 dicembre al 6 gennaio si utilizzi la terza forma (straordinaria) di celebrazione del sacramento della Penitenza (assoluzione collettiva di più penitenti previa confessione generale cf Rituale della Penitenza nn. 60-63). A questo proposito, sentita la Penitenzieria Apostolica, i Vescovi del Triveneto nella riunione di lunedì 7 dicembre hanno concordato alcuni criteri:
-si tratta di una concessione limitata ad un tempo determinato (dal 16 dicembre al 6 gennaio);
-la celebrazione della riconciliazione di più penitenti con confessione generale e assoluzione collettiva deve essere distinta dalla celebrazione dell’eucaristia;
-va premessa una catechesi adeguata, che metta in evidenza la straordinarietà della forma adottata per il sacramento, il dono del perdono e della misericordia di Dio, il senso del peccato e l’esigenza di una reale e continua conversione. Va spiegato che l’assoluzione collettiva richiede da parte dei fedeli il pentimento dei loro peccati e l’impegno di confessare a tempo debito al sacerdote i singoli peccati gravi di cui al momento non possono fare l’accusa” (Rito della Penitenza n. 60).

Lascio al discernimento dei parroci, in base alla situazione delle singole parrocchie, di decidere se sia opportuno ricorrere alla terza forma di celebrazione della Penitenza, il luogo e gli orari. I fedeli siano avvertiti tempestivamente.
La possibilità di ricorrere alla terza forma della celebrazione, non esclude che, nei limiti del possibile e con le dovute precauzioni, i sacerdoti siano a disposizione per la celebrazione individuale.

3.Comunione ai malati
Raccomando grande prudenza nel portare la comunione ai malati nelle case: vista la grande diffusione del contagio è da evitare finché la situazione non sarà sotto controllo. Un’eccezione si può fare quando vi sia una richiesta esplicita del malato o di un familiare, attenendosi scrupolosamente alle prescrizioni (mascherina, distanziamento, lavaggio delle mani). Nel caso vi sia qualche persona affidabile in famiglia, autorizzo di incaricarla a portare la comunione al familiare anziano o ammalato.

4. Altre consuetudini natalizie e riunioni
Per tutto quanto riguarda le tradizioni natalizie si segua il criterio di evitare assembramenti e situazioni di convivialità, in cui le persone si tolgono la mascherina per bere o mangiare. Quest’anno non è possibile in particolare il canto della “Chiarastella” e la visita ai presepi nelle famiglie, che si potrà sostituire con una mostra fotografica o con la presentazione di video.
Sono sospese fino al 6 gennaio tutte le riunioni in presenza.

Prepariamoci a vivere con fede questo Natale, accettando anche le modalità povere e precarie a cui siamo costretti: pensiamo che il Signore, nato povero a Betlemme, si servirà anche della povertà e della limitatezza della sua Chiesa per venire in mezzo a questa umanità provata e sofferente. I prossimi mesi, almeno fino all’inizio dell’estate, si presentano molto difficili e faticosi: sosteniamoci a vicenda tenendo vivi rapporti di fraternità nonostante il distanziamento fisico e soprattutto stiamo uniti al Signore.

Un caro saluto e un augurio di Buon Natale a tutti Voi e alle Vostre Comunità.

+Pierantonio Pavanello