IL BATTESIMO


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Anche questo nuovo autunno 2017 si presenta alla nostra comunità con il dono di un bel numero di battesimi. Li celebreremo, come da tradizione, la domenica pomeriggio, perché non sapremmo inserirli con il necessario risalto e serenità nelle messe del mattino, essendo il numero dei battesimi normalmente di diverse unità ad ogni celebrazione.

Presento alcune riflessioni su questo Sacramento, ispirandomi al caro Papa Francesco. Anzitutto sottolineiamo che il Battesimo è un “dono necessario”. Sul Battesimo «si fonda la nostra stessa fede», è il sacramento che «ci innesta come membra vive in Cristo e nella sua Chiesa» ha detto il Santo Padre. Sul tema, Francesco, lancia, in più occasioni, una provocazione: «Può nascere in noi una domanda: ma è davvero necessario il Battesimo per vivere da cristiani e seguire Gesù? Non è in fondo un semplice rito, un atto formale della Chiesa per dare il nome al bambino e alla bambina?».

Altro che formalità. Altro che semplice rito. Per papa Francesco il Battesimo è «un atto che tocca in profondità la nostra esistenza. Un bambino battezzato o un bambino non battezzato non è lo stesso». Grazie a questo sacramento i cristiani sono «immersi in quella sorgente inesauribile di vita che è la morte di Gesù, il più grande atto d’amore di tutta la storia», spiega il Pontefice citando san Paolo. «E grazie a questo amore possiamo vivere una vita nuova, non più in balìa del male, del peccato e della morte, ma nella comunione con Dio e con i fratelli».

Per questo il Santo Padre è tornato, più volte, a sottolineare che i fedeli dovrebbero avere a cuore la data del proprio Battesimo perché è importante conoscere anche il giorno in cui siamo stati immersi proprio in quella corrente di salvezza di Gesù. E consiglia: “Cercate, domandate la data del Battesimo e così saprete bene il giorno tanto bello del Battesimo».

Perdere la memoria del Battesimo, insiste papa Francesco, significa «perdere la memoria di quello che il Signore ha fatto in noi, la memoria del dono che abbiamo ricevuto». Un dono che ha «incidenza sul presente» e che «siamo chiamati a vivere ogni giorno, come realtà attuale nella nostra esistenza». Infatti, prosegue il Pontefice, «se riusciamo a seguire Gesù e a rimanere nella Chiesa, pur con i nostri limiti, con le nostre fragilità e i nostri peccati, è proprio per il Sacramento nel quale siamo diventati nuove creature e siamo stati rivestiti di Cristo, è proprio in forza del Battesimo che i cristiani hanno «la speranza di andare sulla strada della salvezza».

Non solo: «Grazie al Battesimo, insegna il Papa, siamo capaci di perdonare e di amare anche chi ci offende e ci fa del male; riusciamo a riconoscere negli ultimi e nei poveri il volto del Signore che ci visita e si fa vicino».

E non è un caso, ci ricorda ancora, se «nessuno può battezzarsi da sé», se «abbiamo sempre bisogno di qualcuno che ci conferisca questo Sacramento nel nome del Signore». Il motivo di questo fatto è che «il Battesimo è un dono che viene elargito in un contesto di sollecitudine e di condivisione fraterna», ha spiegato il Santo Padre. «Sempre nella storia, uno battezza l’altro, l’altro, l’altro… è una catena. Una catena di Grazia». «È un atto di fratellanza, un atto di filiazione alla Chiesa.

Nella celebrazione del Battesimo possiamo riconoscere i lineamenti più genuini della Chiesa, la quale come una madre continua a generare nuovi figli in Cristo, nella fecondità dello Spirito Santo.

xxx Fonte : duomorovigo.it
inserito il 17 agosto 2017 (438)
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