Santa ANNA


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Mercoledì 26 luglio, con tutta la Chiesa, celebreremo Sant’Anna.

Nel nostro Duomo, sopra il terzo altare laterale a destra, possiamo vedere un quadro di scuola ferrarese del 1600 che la raffigura assieme alla Vergine Maria, al Bambino Gesù e ai santi Gioacchino e Francesco Saverio. Lo stato di conservazione dell’opera è mediocre e il dipinto è molto sporco, per cui a stento lo si riesce a decifrare. Queste righe, però, non hanno lo scopo di spiegare il dipinto ma vogliono contribuire a ravvivare o a mantenere la devozione verso Sant 'Anna, madre di Maria e protettrice delle madri cristiane.

Di questa Santa nulla sappiamo dalla Sacra Scrittura. Le notizie, che la riguardano, ci sono tramandate dalla letteratura extracanonica (non riconosciuta ufficialmente come ispirata) dei primi secoli della Chiesa e dagli elogi che ne tessero gli scrittori sacri dei tempi posteriori. Citiamo, a questo proposito, il Protovangelo di Giacomo (Giacomo il Minore) che, secondo i critici, deve essere stato composto prima del 150 d. C. In esso si parla, con una certa abbondanza di particolari, di Gioacchino e Anna, che in età avanzata diedero alla luce la vergine Maria..

Quali siano gli elementi storici in tale narrazione non è facile determinare. Stando a questo testo, Anna (dall'ebraico Hannah,che significa “grazia”) era figlia del sacerdote betlemita Mathan. Le sue sorelle Maria e Sobe sposarono due betlemiti e divennero rispettivamente madri di Maria Salome e di Elisabetta.

Anna, invece, sposò il galileo Gioacchino. Dopo reiterate preghiere ebbe la gioia della maternità in età assai avanzata. La loro figlioletta, Maria, fu poi a tre anni consacrata al servizio del tempio di Gerusalemme. Entrambi i nonni di Gesù Cristo morirono poco tempo dopo.

La prima manifestazione del culto in Oriente risale al tempo di Giustiniano (ultimo imperatore bizantino) che fece costruire in Costantinopoli una chiesa in onore di Anna (550 ca.). Nel sec. VIII, S. Giovanni Damasceno pronunciò un discorso Sulla natività di Maria, in cui loda entusiasticamente i genitori della Vergine. I greci celebravano la sua festa tre volte all'anno (25 luglio, 9 settembre e 9 dicembre).

In Occidente (festa al 26 luglio) il culto si manifestò più tardi; se ne trova un cenno nell'affresco della chiesa di S. Maria Antiqua a Roma (sec. VII), ma solo nel tardo Medioevo la festa liturgica cominciò a manifestarsi più diffusamente (sec. X a Napoli; sec. XII in varie altre località). Papa Urbano VI con la bolla Splendor aeternae gloriae (21 giugno 1378) ne permise il culto all'Inghilterra. Nei secc. XIV-XV tale culto divenne più intenso, così da spingere nel 1584 papa Gregorio XIII ad inserire nel Messale la celebrazione estendendola, in questo modo, a tutta la Chiesa. L’umanista tedesco Giovanni Trithemius col suo libro Tractatus de laudibus sanctissimae Annae (Magonza 1494) contribuì moltissimo a diffonderne la venerazione.

Specialmente nei paesi del Nord Europa la madre della Madonna gode di ampia devozione; famosi i santuari di Dùren in Germania, di Auray in Bretagna e quello di Beaupré nel Canada, dove i Bretoni diffusero il suo culto. A Sant’Anna è dedicata pure la Cattedrale della diocesi di Caetité in Brasile, dove alcuni nostri sacerdoti hanno servito tra il 1973 e il 2014. Sant’Anna, ricordiamo infine, è invocata come protettrice delle partorienti.

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xxx Fonte : duomorovigo.it
inserito il 20 luglio 2017 (463)
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