Il male da combattere è la cultura nichilista


Sul suo tavolo, nello studio della Curia di Genova, gli ultimi libri sul nostro Paese, alcuni volumi di filosofia (la disciplina in cui si è laureato all’Università di Genova nel 1979, tredici anni dopo la sua ordinazione presbiterale) e i fascicoli che il segretario particolare quotidianamente gli prepara per aggiornarlo sulle questioni più urgenti della Chiesa genovese e italiana.

Sì perché da poco più di un anno il cardinale Angelo Bagnasco, oltre ad essere arcivescovo della città della Lanterna, è anche presidente della Conferenza episcopale italiana. Eminenza è trascorso più di un anno ormai da quando il Santo Padre Benedetto XVI, Le ha affidato la guida della Conferenza episcopale italiana. Un compito non facile, soprattutto perché è stato chiamato a raccogliere il testimone del cardinale Camillo Ruini, che ha retto le sorti della chiesa italiana per tre quinquenni.

Che Chiesa ha trovato? "Ho trovato una Chiesa con una forte coscienza della propria identità e della propria missione di evangelizzazione e di presenza sociale, che da 14 anni - tra l’altro - sta riflettendo sul progetto culturale orientato in senso cristiano, nel quale il problema antropologico sta al centro, attraverso il recupero argomentato della concezione della persona umana". Dopo molti anni a guidare la Chiesa italiana non è il Vicario di Roma.

Ritiene che questo possa contribuire a portare le istanze e le esigenze delle Chiese periferiche al centro? "Le istanze delle diocesi sono ben presenti ai singoli Vescovi che portano la ricchezza e la peculiarità delle proprie Chiese nel Consiglio Permanente e nell’Assemblea generale dei Vescovi".

xxx Fonte : portale
inserito il 08 maggio 2008 (473)
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