Da quel grido la nuova creazione


Il cuore del Vangelo è il racconto di questo lungo dolore. La «bella notizia» in realtà narra una morte, il patire di un Dio appassionato. Su questo paradosso Paolo centra tutto il suo annuncio: «Io non voglio sapere niente altro che Cristo e questi crocifisso». Solo inginocchiato davanti alla croce posso dire chi è Dio. «Voi chi dite che io sia?». Tu sei un crocifisso amore. La croce è l'abisso dove Dio si rivela l'amante. Sulla croce il male raggiunge la sua massima intensità: riesce ad uccidere l'autore della vita. Proprio in quell'evento Dio si esprime totalmente: in lui si precipita tutto il male del mondo, quel male che si vince solo portandolo. E Dio dà se stesso al male che lo crocifigge, a noi che lo crocifiggiamo. Il sommo male tocca il fondo senza fondo dell'abisso di Dio, che rivela la sua gloria: non salva se stesso, ma dà la sua vita (S.Fausti). Il nostro Dio è differente, è il Dio che entra nella tragedia cui è inchiodata ogni sua creatura, è amore che si immerge nell'oscurità e nel grido della nostra morte, che vince morendo. Perfino il sole di mezzogiorno sembra ribellarsi, la tenebra inghiotte la luce, è la creazione che ritorna al caos primordiale, a un «in principio» da cui Dio trae un mondo nuovo.

xxx Fonte : portale
inserito il 15 marzo 2008 (500)
- Azione Cattolica