IL PELLEGRINAGGIO Termini del Giubileo


Il “Giubileo straordinario della misericordia” ci invita a percorrere un itinerario di “conversione e di riconciliazione” nella forma del pellegrinaggio.

Il pellegrinaggio è un segno peculiare nell’Anno Santo, perché è icona del cammino che ogni persona compie nella sua esistenza.

La vita è un pellegrinaggio e l’essere umano è un pellegrino che percorre una strada fino alla meta agognata. Il pellegrinaggio rivela in modo efficace il carattere finito e precario dell’esistenza umana, ma è anche esercizio di ascesi operosa, di pentimento per le umane debolezze, di costante vigilanza sulle proprie fragilità.

La sua efficacia dipende dalla disponibilità a mettersi in discussione, dall’apertura del cuore a una ricerca sincera, dal coraggio di intraprendere strade nuove. Anche per raggiungere la Porta Santa a Roma e in ogni altro luogo, ognuno dovrà compiere, secondo le proprie forze, un pellegrinaggio.

Esso sarà un segno del fatto che anche la misericordia è una meta da raggiungere e che richiede impegno e sacrificio. Ma il pellegrinaggio non è una esperienza da vivere da soli, individualmente, è una esperienza da condividere.

Perché? La persona umana non è destinata a vivere da sola con se stessa ma trova la sua realizzazione nell’amicizia con gli altri e perciò nella comunità. E il vertice di questa comunione-comunità sta nell’unità di tutti in Cristo, così da formare un unico Corpo con Lui.

Il pellegrinaggio realizza, in parte, il sogno di una casa comune, nella quale trovare ospitalità piena e godere di una familiarità universale.

Il pellegrinaggio, infine, sia stimolo alla conversione: attraversando la Porta Santa ci lasceremo abbracciare dalla misericordia di Dio e ci impegneremo ad essere misericordiosi con gli altri come il Padre lo è con noi.

xxx Fonte : duomorovigo.it
inserito il 12 dicembre 2015 (443)
- Pensieri del Parroco - Prima Pagina