La Liturgia dell'otto dicembre


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La pagina di san Paolo (seconda lettura della festa) richiama la scelta che Dio ha fatto, che ogni essere umano che viene all’esistenza sia inserito nel Cristo per avere in lui il suo posto nel mondo e nella Chiesa.

Siamo tutti voluti e amati da Dio, ciascuno ha il suo inconfondibile posto nell’umanità, ciascuno vi deve operare in maniera santa, senza macchia, nella carità. Maria sta certo al vertice di questa corrispondenza di amore. La scena dell’annuncio a Maria (vangelo della festa) è la pagina della cooperazione di Maria all’opera della salvezza.

Il Concilio ha sottolineato con forza, come facevano già i Padri della Chiesa, che Maria ha apportato all’opera di Cristo non una inerte passività ma una operosa attività.

Il suo «si» è stato mantenuto e accentuato in tutta la vita sino al Calvario, dove si unì a Cristo che si offriva per la nostra salvezza. Maria insegna agli uomini d’oggi che entrare nel mistero di Cristo è mettersi a «servire».

Scelta per madre, si dichiara «serva» e nella sua vita ha avanzato nel cammino della fede, della dedizione, dell’obbedienza, dell’amore, della speranza. Il mondo è stanco di parole, di gesti clamorosi, di chi si mette sempre al primo posto.

Maria ci insegna che bisogna più fare che parlare, preferire l’opera umile ma tenace e carica di amore, mettersi a servizio anche quando si è chiamati a compiti importanti.

Maria è modello di fede adulta e consapevole, di virtù mature, cresciute in un continuo esercizio di impegno per gli altri, di ininterrotta apertura all’amore. Accanto al vero Adamo fu creata la vera Eva: Maria fa parte del mistero di Cristo.

Dove era abbondato il peccato, è sovrabbondata la grazia.

L’Immacolata è il «segno» che con la risurrezione di Cristo il male è già sconfitto «in partenza» se una creatura ha potuto essere ripiena di grazia dal primo i- stante della sua esistenza. Il tema dell’Immacolata è centrale per l’Avvento che prepara a rivivere il «mistero della Redenzione» in avvenimenti dove la grazia fa irruzione in modo sovrabbondante.

L’Incarnazione del Verbo, l’esultanza del Precursore nel seno materno, il Magnificat, il Gloria degli angeli, la gioia dei pastori, la luce dei magi, la consolazione di Simeone e Anna, la manifestazione divina al fiume Giordano anticipano i segni dei tempi nuovi.

xxx Fonte : duomorovigo.it
inserito il 05 dicembre 2015 (501)
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