GIORNATA DEL RINGRAZIAMENTO


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Domenica 8 novembre, la Chiesa italiana celebra la 65a Giornata Nazionale del Ringraziamento.

Anche se ringraziare è compito di tutti e di tutte le categorie produttive, fin dall’inizio nel 1951, su suggerimento della Coldiretti, in questa Giornata viene focalizzata l’agricoltura, asse portante del nostro benessere.

Nel loro annuale messaggio, a pochi mesi dall’ uscita della enciclica «Laudato si’» di Papa Francesco, i vescovi invitano quanti abitano la terra alla «cura della casa comune».

«L’umanità rappresenta l’elemento che apre la terra verso nuove armonie o nuovi disordini, in base alle scelte che operiamo; sarebbe sconsiderato chi distruggesse il territorio da cui dipende la propria vita», affermano i vescovi. Le Nazioni Unite hanno dichiarato il 2015 Anno internazionale del suolo e per questo i vescovi puntano il dito contro «quegli squilibri che a partire dal cuore umano trovano espressione nella società e nell’economia».

«Peccato è anche l’inquinamento che colpisce la salute di tanti», affermano, citando un passo dell’enciclica che ne elenca le cause: «Dal trasporto, dai fumi dell’industria, dalle discariche di sostanze che contribuiscono all’acidificazione del suolo e dell’acqua, da fertilizzanti, insetticidi, fungicidi, diserbanti e pesticidi tossici».

«Davvero in tanti contesti - osservano - il suolo appare come ‘maledetto’: l’opera di uomini impedisce ad altri di godere dei suoi frutti e addirittura di poterlo abitare in pace». Da queste constatazioni i vescovi evidenziano alcune sfide, tra le quali: «Custodire la fertilità del suolo» contro «modelli agricoli e pratiche produttive che espropriano gli agricoltori e le comunità locali di questa responsabilità».

«La denuncia dell’eccessiva dipendenza della produzione agri- cola dai prodotti chimici - ad esempio - va collocata in una di- versa visione del rapporto tra produttori e consumatori, dando vita a un «nuovo patto» che generi spazi di libertà e responsabilità per entrambi».

I vescovi invitano anche a «prestare attenzione alle destinazioni d’uso della terra, che talvolta ne distorcono la struttura dell’ambiente», come la «deforestazione per finalità agricola».

E denunciano il fenomeno internazionale del «land grabbing» - l’accaparramento di terra da parte dei soggetti con maggior disponibilità economica - «che rischia di distorcere le strutture agroalimentari di molte aree, orientandole a produzioni che ben poco hanno a che fare con le esigenze della popolazione locale».

E chi è stato nel Nordest del Brasile ha visto come per pochi soldi vengono acquistate vaste aree per la monocultura (dell’eucalipto per la produzione di cellulosa, ad esempio) sottraendole alla produzione di cereali, essenziali ai bisogni della popolazione.

Il Messaggio si conclude con un invito ad andare incontro all’agricoltore, soprattutto ai giovani, uomini e donne, che stanno tornando alla terra, con esempi vivaci e stimolanti anche nel nostro Polesine, «un fenomeno che in Italia mostra segnali arricchiti da una splendida capacità innovativa, sia nei prodotti che nei processi».

xxx Fonte : duomorovigo.it
inserito il 08 novembre 2015 (420)
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