IL GIORNO DEI MORTI


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La commemorazione dei fedeli defunti, ci offre, ancora una volta, l’occasione per riflettere sulla morte e sulla vita. Nel Giorno dei Morti,come viene chiamato, riceviamo lezioni fondamentali.

La nostra vita è preziosa, personale e unica. Ci è stata offerta in dono, affinchè la facciamo crescere nel modo migliore, come servi laboriosi che devono far fruttare i talenti ricevuti.

Non possiamo disperderla. Per i credenti essa è una missione della quale dobbiamo rendere conto a chi ce l’ha affidata. La vita e la morte sono mescolate nella realtà che ci sta attorno. Il pensiero della morte ci trasmette un sano realismo e ci insegna a non rifugiarci nelle illusioni.

La fede, che ci è stata trasmessa, si fa luce per illuminare ciò che ci attende e ci dice che la vita vince la morte perché il Signore della vita ha il potere di ridarcela, come è avvenuto con Cristo. Unito con il Padre Lui è risorto. Uniti a Lui, mediante il battesimo, noi rivivremo. Senza questa speranza la morte è un mistero di domande e di dolore.

Visitare il cimitero, in questi giorni, da semplice e doveroso ricordo può trasformarsi in una opportunità di verificare il senso della nostra vita. Il giorno in cui usciremo dalla penombra per entrare nella luce può essere lontano o vicino. Porteremo con noi solo le opere buone che avremo compiuto e tutto il resto ci peserà e frenerà il nostro percorso verso questa luce. Il pensiero della morte ci mette paura e, spontaneamente, lo allontaniamo.

Eppure può esserci di aiuto a sbagliare il meno possibile. Vivere ogni giorno come possa essere l’unico o l’ultimo ci aiuta a vigilare sulle nostre scelte.

Scrive san Paolo nella lettera ai Romani: “Fratelli, nessuno di noi vive per se stesso e nessuno muore per se stesso; perchè se noi viviamo, viviamo per il Signore; e se noi moriamo, moriamo per il Signore. Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo dunque del Signore” (Rm 14,7-8).

xxx Fonte : duomorovigo.it
inserito il 31 ottobre 2015 (483)
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