ESSERE CATECHISTI


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Non aver paura di uscire dai nostri schemi, per seguire Dio.

Papa Francesco esortava così i catechisti, incontrandoli a Roma in occasione del congresso internazionale sulla catechesi, due anni fa, il 27 settembre 2013.  Dio è sempre fedele, è creativo, non è chiuso e per questo non è mai rigido, ci accoglie, ci viene incontro, ci comprende.

Ecco allora che  per essere fedeli, per essere creativi, bisogna saper cambiare, afferma il Papa. Per rimanere con Dio bisogna saper uscire, non aver paura di uscire. Se un catechista si lascia prendere dalla paura è un codardo; se un catechista se ne sta tranquillo finisce per essere una statua da museo; se un catechista è rigido diventa incartapecorito e sterile.

Ci sono tanti bambini che non sanno farsi il segno della Croce. E questa è una periferia, ha detto ancora Papa Francesco, ricordando la propria esperienza pastorale a Buenos Aires. "Essere catechisti, non fare i catechisti, non lavorare da catechisti": esorta papa Francesco. "La catechesi è un pilastro per l'educazione della fede e ci vogliono buoni catechisti".

Il Papa riconosce che a volte, può essere difficile: si lavora tanto, ci si impegna e non si vedono i risultati voluti. Ma aiutare i bambini, i ragazzi, i giovani, gli adulti, a conoscere e ad amare sempre di più il Signore è una delle avventure educative più belle, assicura Francesco, spiegando che così si costruisce la Chiesa. Da qui, l'esigenza di essere catechisti, non di lavorare da catechisti, perchè questo non serve. Esserlo, perchè coinvolge la vita. Ed essere catechisti - avverte il pontefice - chiede amore, amore sempre più forte a Cristo e al suo popolo. Ricordatevi quello che papa Benedetto XVI ci ha detto: La Chiesa non cresce per proselitismo. Cresce per attrazione. E quello che attrae è la testimonianza.

Essere catechista significa dare testimonianza della fede; es-sere coerente nella propria vita. Fare catechismo anzi essere catechisti, non è così semplice. Papa Francesco lo riconosce apertamente. È un cammino che dura tutta la vita, e che richiede anche momenti di raccoglimento. Capisco che per voi non è così semplice: specialmente per chi è sposato e ha figli; è diffici-e trovare un tempo lungo di calma. Ma, quasi a non voler concedere alibì, sottolinea: Grazie a Dio, non è necessario fare tutti nello stesso modo. Nella Chiesa c'è varietà di vocazioni e una varietà di forme spirituali.

L'importante è trovare il modo adatto per stare con il Signore e questo si può fare, è possibile farlo in ogni stato di vita. E conclude: Preferisco mille volte una Chiesa incidentata che una Chiesa ammalata . Preferisco una Chiesa, un catechista, che abbia il coraggio di correre il rischio per uscire che non un catechista che studia tutto, sa tutto ma è chiuso. Questo è un ammalato.

xxx Fonte : duomorovigo.it
inserito il 20 settembre 2015 (623)
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