Vivere č la fatica di «liberare» la bellezza


Benedetto XVI: un appello per il libano (Angelus) Un fiore di luce nel nostro deserto» ( Turoldo), così appare il volto di Cristo sul Tabor. Il volto è come la grafia del cuore, la sua scrittura. Quel volto di sole ci assicura che a ogni figlio di Adamo è stato dato non un cuore d'ombra, ma un seme di luce, come nostro volto segreto. Adamo è una luce custodita in un guscio di fango: alternanza di tenebra e di luce, di ombra e di sole, di tentazione e di trasfigurazione. In cammino però, come una linea ascendente, che avanza senza ritorni. Ogni uomo abita la terra come un'icona ancora incompiuta, scritta come le icone autentiche, su un fondo d'oro che è la nostra somiglianza con Dio. Vivere altro non è che la fatica gioiosa di liberare la luce e la bellezza seminate, per grazia, in noi.

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inserito il 15 febbraio 2008 (530)
- Azione Cattolica