L'attenzione ai più deboli


IV Domenica del Tempo ordinario È un Vangelo che ogni volta ci fa pensosi e ci la­scia disarmati. Non c'è prova o garanzia per queste affermazio­ni, sono come una nuvola di can­to che seduce e riaccende la no­stalgia prepotente di un mondo fatto di bontà, di sincerità, di giu­stizia. Un tutt'altro modo di es­sere uomini. Hanno, in qualche modo, con­quistato la nostra fiducia: le sen­tiamo vere e affidabili, difficili eppure amiche. Non sanciscono nuovi precetti, ma sono l'an­nuncio gioioso che Dio regala vi­ta a chi produce amore. Che se uno si fa carico della felicità di qualcuno, il Padre si fa carico della sua felicità. Ci assicurano che il senso della vita è, e non può che essere, una ricerca di felicità. Che i misterio­si legislatori del mondo sono i giusti, che i tessitori segreti del meglio sono i poveri. Se accogli le beatitudini, la loro logica ti cambia il cuore, sulla mi­sura di quello di Dio. Che non è imparziale, ha un debole per i deboli, incomincia dalle periferie della storia, ha scelto ciò che nel mondo è povero e malato per cambiare radicalmente il mon­do, per fare una storia che avan­zi non per le vittorie della forza, ma per seminagioni di giustizia e raccolti di pace.

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inserito il 01 febbraio 2008 (454)
- Azione Cattolica