Chiamati dallo sguardo creatore


Domenica 27 gennaio Terza domenica del tempo ordinario ( L'Angelus del Papa ) Matteo incide oggi le due parole genera­trici del messaggio di Gesù: «regno» e «conver­sione». Il regno: qualcosa che è di Dio, ma che è per gli uo­mini. Che viene con il fiori­re della vita in tutte le sue for­me (Giovanni Vannucci). Il regno di Dio è il mondo co­me Dio lo vuole, finalmente libero da inganno e da vio­lenza, più bello di tutti i so­gni, più intenso di tutte le la­crime di chi visse e morì nel­la notte per costruirlo. Conversione: pensare in al­tra luce. Ma c'è di più: l'ani­male nasce una volta per tut­te, l'uomo invece non è mai nato del tutto, e deve affron­tare la fatica di generarsi di nuovo: gli uomini non fini­scono mai di essere pronti (Rainer Maria Rilke). Solo chi ha speranza si converte: la speranza è fame di portare a compimento ciò che abbia­mo dentro in forma germi­nale, è fame di nascere. Di vivere nascendo, venendo a più luce. Gesù cammina lungo il ma­re di Galilea e guarda. E in Si­mone vede la Roccia su cui fonderà la sua comunità. Guarda, e in Giovanni indo­vina il discepolo delle più belle parole d'amore. Un giorno guarderà l'adultera e risveglierà in lei la sposa, a­mante e fedele. In Nicode­mo ridesterà il coraggioso che oserà presentarsi a Pila­to a reclamare il corpo del giustiziato. Lo sguardo di Gesù è uno sguardo creato­re, è profezia. Mi guarda, e nel mio inverno vede grano che matura, una generosità che non sapevo, una melo­dia che non udivo, fame di nascere.

xxx Fonte : portale
inserito il 26 gennaio 2008 (525)
- Azione Cattolica