Per un rinnovamento della pastorale familiare


immagine La personalizzazione dello sguardo di Fulvio De Giorgi (Il Margine n. 9/2010 – Associazione culturale Oscar A. Romero) Parlare della famiglia oggi implica, certamente, tener conto dei più recenti processi storici - la globalizzazione, le migrazioni di popoli, l'avvento di società multiculturali, il nichilismo postmoderno, la persistenza delle povertà più antiche e gli effetti negativi dell'attuale crisi economica mondiale - con i loro contraccolpi di natura sia sociale sia psicologica e culturale sugli individui, sui vissuti matrimoniali, sulle dinamiche familiari. In pochi decenni il quadro complessivo si è profondamente trasformato: per rimanere soltanto all'occidente europeo, si hanno ormai modelli diversi di convivenza sponsale, che vivono fianco a fianco, con differenze profonde. In tale quadro storico così velocemente mutato, sembrano palesarsi fragilità multiformi. La pastorale della Chiesa ha certamente una grande riserva di sapienza e di discernimento per affrontare molte di queste fragilità della famiglia: si pensi soltanto all' aspetto della povertà e alla correlativa risposta pastorale, secondo l'insegnamento sociale, in termini di solidarietà e di giustizia. Tuttavia vi sono anche delle fragilità ecclesiali che, in un discorso sereno ma franco, vanno almeno segnalate: senza arroganza, astiosa e sterile, ma con la fiduciosa apertura di credito che, da coniugi cattolici, si ha per il magistero della Chiesa. Vi è oggi infatti una grandissima necessità di parlarsi di più e con più aperta libertà tra pastori e laici, per evitare che la non comunicazione o la distorta comunicazione ingarbuglino i rapporti, si inducano sospetti, precomprensioni, pregiudizi, preparando tensioni e minando la vera serenità. Mi pare, cioè, che sia l'ora di alimentare in tutti i modi – correndo forse qualche rischio di sbagliare - il dialogo aperto e franco tra laici e pastori: per rafforzare la piena comunione e una più salda unità. È in questo spirito e con questa disposizione d'animo che prendo la parola.

xxx Fonte : portale
inserito il 15 gennaio 2011 (566)
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