Epigrafe d'erba


immagineNon mi vestite di nero: e' triste e funebre. Non mi vestite di bianco: e' superbo e retorico. Vestitemi a fiori gialli e rossi e con ali di uccelli. E tu, Signore, guarda le mie mani. Forse c'e' una corona. Forse ci hanno messo una croce. Hanno sbagliato. In mano ho foglie verdi e sulla croce, la tua resurrezione. E, sulla tomba, non mi mettete marmo freddo con sopra le solite bugie che consolano i vivi. Lasciate solo la terra che scriva, a primavera, un'epigrafe d'erba. E dira' che ho vissuto, che attendo. E scrivera' il mio nome e il tuo, uniti come due bocche di papaveri. Adriana Zarri (+ 18 nov. 2010) E' morta stanotte, a Strambino, presso Ivrea, piu' che novantenne, Adriana Zarri. Poetessa orante, teologa, mistica, amica, libera, donna, critica, antesignana, persona aggregatrice di amicizie e di spiriti, promotrice di liberta' impegnata, sofferta, e lieta. Tra gli altri suoi scritti, non molto tempo fa compose per se' questa "epigrafe d'erba". (Pierantonio)

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inserito il 22 novembre 2010 (602)
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