Testimoni credibili


immagine L’ “istituzione” Chiesa cattolica in Italia avrebbe perso in un anno circa dieci punti nell’indice di credibilità, probabilmente a seguito delle recenti vicende che vedono personalità ecclesiali sul banco degli imputati di processi, in verità finora soprattutto mediatici. Non è una novità che l’insistenza dei mass media su determinate tipologie di notizie condiziona la percezione di rischi e paure da parte della pubblica opinione. Ma alla consueta cautela con cui vanno letti i sondaggi vorrei aggiungere un’osservazione più specifica: oggetto dell’indagine è infatti l’ “istituzione” Chiesa, accostata ad altre istituzioni – dalla Magistratura all’Unione Europea, dalla Scuola alle Forze armate – e non la credibilità dei cristiani in carne e ossa che ciascuno può incontrare nella sua vita quotidiana. Ora, è vero che sull’istituzione si riversano anche le impressioni suscitate da singole persone che la rappresentano, ma bisognerebbe anche capire cosa gli intervistati – e gli intervistatori – hanno in mente quando parlano di “Chiesa cattolica”: è quella dipinta dai mass media oppure una realtà di cui hanno fatto e fanno esperienza? In realtà, decisiva per un cristiano è la sua credibilità di testimone del Signore risorto, è l’autenticità di un vissuto che rende conto della speranza che lo abita, è la conformità del suo modo di vivere con il Vangelo di Gesù Cristo. In quello che un cristiano dice e fa, ogni giorno, è possibile o no riconoscere le tracce del volto di Gesù di Nazaret che è passato tra di noi facendo il bene? Domanda cui un sondaggio difficilmente può rispondere in modo adeguato, ma interrogativo ineludibile per i singoli credenti e per la comunità cristiana, domanda che non può mai lasciarli tranquilli. L’essere o meno credibile per un cristiano non dipende allora dall’appartenenza a un’istituzione pur necessaria, ma dal suo essere membro di un corpo vitale, fratello o sorella della comunità del Risorto, la Chiesa, costantemente chiamata alla conversione e all’amore fraterno. Come ha detto Gesù: “Dall’amore che avrete gli uni per gli altri riconosceranno che siete miei discepoli”. (di Enzio Bianchi . Famiglia cristiana - 15.07.2010)

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inserito il 15 luglio 2010 (457)
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