Nessuno sia solo. Lettere alla famiglia


immagine di Dionigi Tettamanzi - Ed. Rizzoli - aprile 2010 - Euro 4,90 Prefazione Vivo i miei anni maturi da Vescovo sempre più immerso nella realtà delle strade di Milano, nelle vicende di una grande metropoli e del territorio- la Diocesi - che le gravita intorno e ne ri-flette l'anima, a volte luminosa, ma più spesso ci confusa. Non si tratta tanto di un camminare fisico, ma di un moltiplicarsi di incontri, un trascorrere di esperienze,un condensato di umanità. Da questa frequentazione nascono le tre lettere che seguono. Hanno un tono confidenziale. Sono segnate da un desiderio di ascolto, di vicinanza, di condivisione. Pagine scritte per i credenti della comunità cristiana, ma forse più ancora per coloro che si sentono lontani, per chi nella prova - non lo siamo un po' tutti? - affronta la solitudine: la solitudine nell'educare le nuove generazioni (Eredità del Signore sono i figli), nel misurarsi con le prove della vita (Eppure tu vedi l’affanno e il dolore) e nel sostebere la fedeltà dei legami (Il Signore è vicino a chi ha il cuore ferito). Negli anni giovanili mi sono appassionato, come pastore e studioso, all'esperienza della famiglia. Continuo ostinatamente a pensare che sia la cellula vivente della società. È forse per questo che la denuncia della solitudine come cancro del nostro tempo mi colpisce così a fondo. "Non è bene che l'uomo sia solo" (Gen 2,18). Con questa parola, colma di speranza, la Bibbia spiega il mistero di comunione che abita da sempre il cuore dell'uomo e della donna. Siamo fatti non per la solitudine ma per la comunione. Eppure sperimentiamo costantemente di essere esposti alla fragilità dell'abbandono. Il libro della Genesi, poco più avanti, raccoglie in due domande il dramma dell'isolamento, dell'uomo che perde il legame con Dio e con il creato, con la donna e con se stesso - "Adamo, dove sei?" (3,9) - e arriva a non volersi più prendere cura del prossimo: "Caino, dov'è tuo fratello?" (4,9). Eppure sono tenacemente convinto che un mistero di bene percorra le nostre strade, illumini le case, accenda di speranze gli animi. Tutta la storia è segnata dal cammino del Figlio dell'Uomo, venuto a cercare chi era perduto (cfr. Le 19,9): "II regno di Dio è in mezzo a voi" (Le 17,21) egli annuncia. Da allora Gesù Cristo, risorto e vivo, solca instancabile ogni via, raggiunge gli inferni della storia e delle coscienze, fedele alla sua promessa: "Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo" (Mt 28,20). Nessuno sia solo. Già nell'ascolto reciproco è possibile percepire quella comunione tra noi che fa uscire dal gelo della solitudine ed entrare nel giardino della solidarietà. La luce della fede ci aiuterà a riconoscere insieme, nascosta nelle vicende quotidiane, una Parola di vita per ogni famiglia. Nel campo in apparenza inerte di chi la sa accogliere, germoglia e cresce il Vangelo del Regno, diviene sensibile e trasfigurante la misteriosa presenza dell'Emmanuele, il "Dio con noi". + Dionigi card. Tettamanzi Arcivescovo di Milano Milano, marzo 2010

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inserito il 22 aprile 2010 (720)
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